19ª Giornata per la Custodia del Creato; 1° settembre 2024

Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato

ricorre il 1 settembre e segna l’inizio del Tempo del Creato, che si conclude il 4 ottobre, festa liturgica di San Francesco d’Assisi.

“Spera e agisci con il creato”

(Lettera di San Paolo ai Romani 8,19-25)

è il tema della Giornata di preghiera per la cura del creato.

Riferito alla Lettera di San Paolo ai Romani 8,19-25, l’Apostolo sta chiarendo cosa significhi vivere secondo lo Spirito e si concentra sulla speranza certa della salvezza per mezzo della fede, che è vita nuova in Cristo.

La Celebrazione Nazionale della 19ª Giornata per la Custodia del Creato,
è ospitata dalla diocesi di Avezzano (in provincia dell’Aquila, in Abruzzo) nei giorni 13-14-15 settembre 2024

(https://lavoro.chiesacattolica.it/19a-giornata-per-la-custodia-del-creato-1-settembre-2024/).

Dal messaggio di Papa Francesco

per la “GIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER LA CURA DEL CREATO”

n.1  “Partiamo allora da una domanda semplice, ma che potrebbe non avere una risposta ovvia: quando siamo davvero credenti, com’è che abbiamo fede? Non è tanto perché “noi crediamo” in qualcosa di trascendente che la nostra ragione non riesce a capire, il mistero irraggiungibile di un Dio distante e lontano, invisibile e innominabile. Piuttosto, direbbe San Paolo, è perché in noi abita lo Spirito Santo. Sì, siamo credenti perché l’Amore stesso di Dio è stato «riversato nei nostri cuori» ( Rm 5,5)” ….

n.7  “«Lo Spirito Santo ci accompagna nella vita»: l’hanno capito bene i bambini e le bambine riuniti in Piazza San Pietro per la loro prima Giornata Mondiale, che ha coinciso con la domenica della Santissima Trinità.
Dio non è un’idea astratta di infinito, ma è Padre amorevole, Figlio amico e redentore di ogni uomo e Spirito Santo che guida i nostri passi sulla via della carità. L’obbedienza allo Spirito d’amore cambia radicalmente l’atteggiamento dell’uomo: da “predatore” a “coltivatore” del giardino. La terra è affidata all’uomo, ma resta di Dio (cfr Lv 25,23). Questo è l’antropocentrismo teologale della tradizione ebraico-cristiana. Pertanto, pretendere di possedere e dominare la natura, manipolandola a proprio piacimento, è una forma di idolatria. È l’uomo prometeico, ubriaco del proprio potere tecnocratico che con arroganza mette la terra in una condizione “dis-graziata”, cioè priva della grazia di Dio. Ora, se la grazia di Dio è Gesù, morto e risorto, è vero quanto ha affermato Benedetto XVI: «Non è la scienza che redime l’uomo.
L’uomo viene redento mediante l’amore» (Lett. enc. Spe salvi, 26), l’amore di Dio in Cristo, da cui niente e nessuno potrà mai separarci (cfr Rm 8,38-39). Continuamente attratta dal suo futuro, la creazione non è statica o chiusa in sé stessa. Oggi, anche grazie alle scoperte della fisica contemporanea, il legame tra materia e spirito si presenta in maniera sempre più affascinante alla nostra conoscenza.”…

(https://www.vatican.va/content/vatican/it.html)

Leggi qui il messaggio di Papa Francesco:

MESSAGGIO DI PAPA FRANCESCO

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