Comunicato stampa Diocesi di Como

Comunicato stampa del 27 Ottobre 2010

Da un decennio, con un’intensità notevolmente accresciuta nel corso degli ultimi anni, il sig. Gioacchino Genovese, della parrocchia Santa Maria Assunta in Maccio di Villa Guardia (Co), ha vissuto – specialmente in occasione di alcune novene serali guidate dai sacerdoti della parrocchia – particolari esperienze di preghiera associate a un’intensa supplica alla Santissima Trinità Misericordia, per ottenere la conversione dei cuori dei fedeli e perché la Chiesa e i sacerdoti siano consapevoli dell’essere strumento dell’immenso dono dell’amore misericordioso della Trinità.

I contenuti di questa singolare esperienza spirituale sono stati fedelmente trascritti su alcuni quaderni al vaglio di una Commissione diocesana di studio appositamente costituita. Tale Commissione, che ha provveduto ad informare la Congregazione per la Dottrina della Fede, non ha riscontrato, in quest’esperienza e negli scritti, elementi contrari alla dottrina cattolica e alla morale, né ha ravvisato fenomeni di autosuggestione.

In conseguenza di questa preghiera, molti fedeli, provenienti anche da altre parrocchie, si sono avvicinati alla vita e alla pratica della fede con evidenti frutti di conversione.

Per questi motivi il Vescovo diocesano, S. Ecc. Mons. Diego Coletti, dopo la comunicazione data nello scorso mese di gennaio al termine della visita pastorale nella parrocchia di Maccio (1); considerando che il bene dei fedeli esige una guida materna, premurosa e sicura da parte della Chiesa; visti i canoni 1230 ss. del Codice di Diritto Canonico (2); approva che la chiesa parrocchiale Santa Maria Assunta in Maccio, a partire dalla prima domenica d’Avvento 2010, sia anche riconosciuta come Santuario diocesano dedicato alla «Santissima Trinità Misericordia».

Ufficio Stampa della Diocesi di Como

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  1. Estratto della comunicazione letta dal vescovo il 10 gennaio 2010 al termine della visita pastorale e consegnata alla comunità parrocchiale di Maccio in forma scritta:                    «Mi viene riferito di particolari esperienze di preghiera che si svolgono nella chiesa parrocchiale. In questi casi credo che si debba evitare da un lato l’ingenuità di chi pretende di sapere già e di poter esprimere giudizi e valutazioni definitive, e dall’altro lo scetticismo che impedisce di mettersi in ascolto di quanto potrebbe essere ricevuto come dono di Dio. Restiamo umili, attenti e prudenti, evitando chiacchiere inutili, in un atteggiamento di rispetto e di discrezione, e rimaniamo in attesa di capire e di giungere ad una valutazione serena e obiettiva, come la Chiesa sa di dover fare, e fa, in casi di questo genere. Accompagniamo questa attesa con molta preghiera e con la docilità e la serenità che dovrebbero essere tipiche di una comunità di figli di Dio».
  2. Can. 1230: Col nome di santuario si intendono la chiesa o altro luogo sacro ove i fedeli, per un peculiare motivo di pietà, si recano numerosi in pellegrinaggio con l’approvazione dell’Ordinario del luogo.

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