Giornale parrocchiale n. 172
dicembre 2024
di don Gigi:
Un Natale speciale: … che si aprano le porte!
Carissimi amici, fedeli e parrocchiani, nella notte di questo Natale si riapre la porta del Giubileo, un gesto simbolico carico di significati e di valori buoni, di cui tutti – il mondo e
la Chiesa – abbiamo bisogno!
Innanzitutto è bello e significativo il gesto di aprire una porta, cosa che avremo fatto anche noi nei confronti di qualcuno almeno qualche volta nella vita! Sempre e ovunque, in ogni cultura, il gesto di aprire la porta è considerato il segno dell’accoglienza: esprime calore, empatia, slancio, indica l’apertura del cuore, della mente, della vita, oltre che dei propri spazi a chi sta fuori e desidera entrare. Penso che sia bello offrire al mondo questo segno eloquente proprio in questo tempo difficile di un mondo sempre più in crisi, che si getta nel caos, che fa fatica ad offrire elementi di positività e ci prepara ogni giorno “al… peggio”. È un tempo in cui un po’ tutti manchiamo di speranza per il futuro, manchiamo di
coraggio ad osare e a pensare un domani diverso, manchiamo di un respiro ampio sull’avvenire, …eppure per fortuna c’è ancora chi apre una porta come segno di speranza! Infatti proprio la “speranza” è il tema che Papa Francesco ha indicato per il Giubileo: Pellegrini di Speranza!
Vogliamo essere innanzitutto “pellegrini” e non “turisti”; significa che non siamo nel mondo a godercela, a viaggiare a vuoto, a consumare nella maniera “turistica”, ma siamo nel mondo come “pellegrini” che camminano verso una mèta, che sanno che prima o poi questo pellegrinaggio terreno finirà quando avremo raggiunto la mèta della nostra esistenza, che è il Cielo, la cui porta (guarda caso) ce l’ha aperta proprio Gesù Bambino
nel Natale, venendo in mezzo a noi, divenendo uomo, scegliendo di fare anche lui questo itinerario umano come noi: il cammino verso il Padre, partendo dal basso (come noi!) per puntare verso l’Alto. E questa è la direzione della speranza: il futuro non è vuoto, non è un caso e non capita “a caso”, ma è pieno di Dio e della compagnia di chi mi è prossimo!
Infine, questo gesto è anche aprire una porta di misericordia, quella del Dio-in-mezzo-a-noi, Gesù, che ci apre davanti a sé la Sua esistenza per rivelarci la Misericordia della Santissima Trinità che si rende visibile nella Sua carne. Scoprire la Misericordia significa scoprire di essere amati, significa cambiare vita divenendo dei “misericordiati” – come dice spesso il Papa – e celebrarla nella vita cristiana coi Sacramenti. In effetti, “aprire una
porta” – se presa sul serio – è un impegno di vita, è gesto di responsabilità, ti cambia la vita: lo è per Dio (che si apre a noi e si coinvolge con noi), e lo è anche per noi (che accettiamo l’invito ad entrare, a “passare dentro” la Sua esistenza); si avverte tutta la responsabilità a cambiare lo stile di vita, a considerarla preziosa, redenta, salvata.
Questa è la responsabilità che ci viene chiesta quando si passa “quella porta”… Cari amici, facendo così, andremo controcorrente; mentre ciò che accade ogni giorno sembra “derubarci” della speranza, noi non ci lasciamo abbattere e viviamo per le cose che contano, ricominciando da questo nuovo Natale, da questo nuovo Giubileo, da questo nuovo “passaggio di vita” che ci viene proposto …
Non lasciamocelo scappare…
don Gigi
un
sincero
e affettuoso
augurio di Buon Natale
a tutti voi cari parrocchiani e fedeli,
a chi collabora in mille modi esemplarmente
realizzati ogni giorno; alle vostre famiglie, ai bambini,
ai ragazzi, ai giovani, ai nonni, agli anziani e ai malati;
ai volontari che portano avanti la vita della nostra Comunità,
il Bambino Gesù, nato per tutti, sia con voi e vi sostenga
sempre!
AUGURI DI CUORE!
don Gigi, don Walter, don Giampaolo